Maschio di Betta Splendens, PlaKat form. Foto Andrea Mangoni.
Metti il caso.
Metti il caso che, dopo anni di latitanza acquariofila, ti capiti di nuovo l'occasione di allevare il tuo “primo amore”: Betta splendens.
Metti caso che, seppur tu non abbia avuto modo di portare con te, nel trasloco, il tuo glorioso, vecchio 72 litri, non voglia tenere il povero pesciolino in un barattolo di vetro. Che si fa?
Fortunatamente il trend del momento sembrano essere, abbastanza trasversalmente, i nanoacquari, ovverosia quelle vasche cubiche (o più raramente a parallelepipedo) dalle dimensioni molto ridotte e dal litraggio contenuto. Così non è difficile lasciarsi tentare, e assecondando i piccoli spazi purtroppo a disposizione, cercare una vaschetta che dia qualche soddisfazione al pesciolino prima e all'occhio poi.


Haquoss Blu 5.7

Nel mio caso, ho recuperato a un prezzo scontato una bella vaschetta della Haquoss, il nanoacquario Blu 5.7. Si tratta di una vasca in plastica di 22,5 x 14,5 x 28,5 (h) cm, dotata di una semplice plafoniera con lampadina a basso consumo, un piccolo impianto di filtraggio sottosabbia e nient'altro. Considerato che la vaschetta sarà tenuta a temperature comprese tra i 19 e i 22°C per tutto l'inverno, non è stato aggiunto riscaldatore. Un po' di materiale di fondo recuperato dalla vecchia vasca va a sostenere una serie di piantine – Microsorum pteropus, Cryptocoryne wendtii, Ceratopteris talichtroides, Vallisneria sp, Vescicularia sp..

E alla fine anche il pesciolino, diventato presto il beniamino anche di mio figlio Pietro, trova una nuova casa. Certo non una villa, ma un dignitosissimo miniappartamento. Più avanti poi, chissà? Riuscirò a trovargli una femminuccia, e magari il mio vecchio acquario tornerà a riempirsi; in effetti, in testa mi baluginano idee di vasche zeppe di cryptocoryne e altro ancora...



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Per saperne di più 

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Ciao a tutti, vi segnalo un paio di nuove allegre "comparsate" de "Il Pollaio per Tutti" sui media tradizionali!

Questa settimana in edicola trovate, sul settimanale Donna Moderna, un breve e simpatico articolo di Giorgia Mari dal titolo: "Che bella idea! Un pollaio in cortile". Nell'articolo viene citato il mio libro e troverete anche un mio breve intervento sull'argomento. 

Il secondo appuntamento è per martedì mattina 30 ottobre, quando sarò ospite della trasmissione  "Nel cuore dei giorni" di TV Sat 2000, dove si parlerà di uova, galline, tradizioni e tanto altro. Spero di "incontrarvi" virtualmente anche in queste due occasioni. A presto!

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E' USCITO "IL POLLAIO PER TUTTI", IL NUOVO LIBRO DI ANDREA MANGONI!
Zucca Marina di Chioggia. Foto Andrea Mangoni.

Con l'arrivo dell'autunno arrivano i primi freddi, cambiano i frutti che l'orto ci offre e nelle sere sempre più lunghe e precoci cresce la voglia di un bel caminetto acceso. In questo periodo, almeno per me, pochi ortaggi sono più evocativi dei mesi di ottobre novembre della zucca. E tra le centinaia di varietà di zucca, una più straordinaria dell'altra, diversissime tra loro per forme, colori e dimensioni, nessuna mi piace più della zucca "Marina di Chioggia"

La buccia verrucosa della zucca "Marina di Chioggia". Foto Andrea Mangoni.

Non si sa esattamente da quanto questa varietà sia coltivata nella zona di Chioggia, in provincia di Venezia. Il nome "Marina" pare derivi dal fatto che un tempo le famiglie che per tradizione si occupavano degli orti e della coltivazione delle verdure erano quelle dei cosiddetti "marinanti", differenti da quelle che invece si occupavano direttamente di pesca e commercio. E' nota anche come "Zucca santa" o "Zucca barucca o baruffa", col termine "barucca" derivante forse dall'ebraico "baruch", santo. Goldoni la immortalò poi nelle sue celebri "Baruffe chiozzotte". Quello che è certo è che grazie alle sue ottime caratteristiche organolettiche e alla grande conservabilità ha costituito

Galletto nano ibrido. Foto Andrea Mangoni.

Da tempo nel mio allevamento ho iniziato ad eliminare le altre razze che tenevo, per dedicarmi solo alla Polverara e alle Boffa. Parallelamente a queste, però, ho iniziato a seguire anche qualche altro progetto. E da oggi voglio iniziare a parlarvene partendo da uno in particolare: la selezione di un ceppo di gallinelle ibride nane da cova, ciuffate.
Lo spunto per iniziare a selezionare le mie gallinelle nane da cova un po' più seriamente mi è stato offerto da un amico, che recentemente mi ha dato due minuscoli ibridi ciuffati nati nel suo allevamento. Vista la mia passione per le Polverara, mi è iniziato a balenare per la testa l'idea di provare a selezionare una gallinella nana con forte istinto alla cova che abbia però le caratteristiche della Polverara stessa, ovvero ciuffo, cresta a cornetti, tarsi ardesia. 

Gallinella ibrida ciuffata. Foto Andrea Mangoni.
Ovviamente sarà un'avventura da affrontare piano piano, facendo tanta selezione. In ogni modo, ritrovandomi con